Dar pareri volentieri: Clear-Up Strips per pelli normali e miste – Balea

Ripulite i miei poretti
dai punti neri maledetti!

Ehm… torniamo seri!

Qualcuno ricorda il post – pubblicato qualche giorno fa – relativo ai prodotti acquistati al market dm di Bologna?

Nella foto sovrastante ↑ potete notare, in basso a destra, la presenza di una confezione azzurra con la dicitura bianca “Clear-up Strips”, visto? Ebbene, quella non è altro che la scatolina contente le Strisce per punti neri con estratto di fiori di Loto di Balea, ovvero il primo prodotto che ho deciso di testare in quel marasma di acquisti ed ora vi racconterò come è andata.

CARATTERISTICHE PRODOTTO 
PREZZO 1,99 €
QUANTITÀ 6 pz
PAO
REPERIBILITÀ market dm
INFORMAZIONI presenti sulla CONFEZIONE

Strisce per i punti neri e le impurità, sono arricchite con l’estratto di fiori di Loto. Sono dermatologicamente testate e vegane.

INCI
  • Vp/Va Copolymer (legante/filmante rosso),
  • Aqua (solvente verdeverde),
  • Polyvinyl Alcohol (filmante ),
  • Glycerin (umettante/solvente/denaturante verdeverde),
  • Bentonite (assorbente/riempitivo verdeverde),
  • Butylene Glycol (solvente/umettante/condizionante cutaneo rosso),
  • Nelumbo nucifera Flower Extract (condizionante cutaneo verdeverde),
  • Cananga odorata Flower Oil (denaturante/profumo rosso),
  • Squalene (condizionante cutaneo giallo),
  • Hamamelis virginiana Leaf Extract (condizionante cutaneo verde),
  • 1,2-Hexanediol (solvente giallo),
  • Phenoxyethanol (conservante giallo),
  • Potassium Sorbate (conservante giallo),
  • Sodium Dehydroacetate (conservante verde),
  • CI 77891 (colorante cosmetico verde).
Piccola ANALISI dell’INCI

Come avrete potuto notare, rispetto a quelli con tea tree della Beauty Formulas, hanno una formulazione un pelino più articolata, ma partiamo con ordine: l’adesione dei cerotti alla superficie cutanea è garantita dalla presenza del Vp/Va Copolymer e dall’intervento dell’Alcol Polivinilico (Polyvinyl Alcohol), due composti per nulla biodegradabili dalle caratteristiche leganti e filmanti. A seguire troviamo la Bentonite, altro non è che semplicissima argilla dal potere assorbente, l’estratto di fiori di Loto (Nelumbo nucifera Flower Extract), l’olio essenziale di Ylang Ylang (Cananga odorata Flower Oil) e l’estratto di Amamelide (Hamamelis virginiana Leaf Extract), tre ingredienti accomunati dalle discrete capacità astringenti, tonificanti e rinfrescanti.

ESPERIENZA

Dopo aver provato con grande soddisfazione i cerotti al Tea Tree della Beauty Formulas, mi sono fiondata su un’altra tipologia di patches trovati tra gli scaffali del market dm di Bologna. Allora, tutto è conservato all’interno di un pacchettino di cartone riportante una serie di informazioni relative alla formulazione, al corretto utilizzo del prodotto e poco altro. Ogni singola striscia è accuratamente sigillata dentro a bustine di plastica che ripetono – a loro volta – le stesse indicazioni presenti sulla confezione esterna. I cerotti, come quasi tutti i patches per punti neri, presentano un lato leggermente felpato e una parte adesiva preservata da una pellicola di plastica trasparente.

Il funzionamento è identico a quello adottato da quasi tutti i cerotti per punti neri: una volta eseguita un’accurata pulizia della zona con un buon detergente, non bisogna fare altro che inumidire il naso per favorire una corretta adesione del patch alla cute e aspettare dai 10 ai 15 minuti prima della rimozione totale. Trascorso il tempo di posa e verificata l’asciugatura della striscia, è possibile rimuovere il tutto partendo dai bordi e tirando verso la parte centrale del cerotto in modo tale da poter aumentare l’efficacia “estirpante”.
Nel complesso, mi sono piaciuti abbastanza perché, oltre ad aderire perfettamente alla forma del naso, mi sono sembrati molto simili – come efficienza – ai patches della Beauty Formulas. Se applicati in maniera corretta, non lasciano alcun tipo di residuo e sono in grado di rimuovere diversi “orrori neri” liberando, in parte, il campo di battaglia. Non tolgono tutto, ma fanno una discreta pulizia lasciando la zona pulita a sufficienza (purtroppo nella foto sottostante ↓ non è possibile comprendere appieno il lavoro di queste strisce).

L’unica cosa che mi ha lasciato un pochino interdetta – ed è un problema che ho riscontrato anche utilizzando quelli della Beauty Formulas – è il fatto di comportarsi, alcune volte, in modo un po’ troppo aggressivo nei confronti della cute soprattutto ai lati delle narici. Questo è uno dei motivi che mi ha portata ad utilizzarli – al massimo – due volte al mese, ossia un’applicazione ogni due settimane proprio per evitare di stressare troppo alcune zone. Ad ogni modo, consiglio di asportarli con adeguato garbo e di utilizzarli con criterio nel caso di una pelle particolarmente delicata o reattiva.

Inoltre, guardando l’immagine in alto a destra sulla confezione di cartone, ho scoperto che possono essere utilizzati anche per le altre parti della zona T per cui, rigirandone il verso, ho voluto provare ad applicarli sul mento (altro sito pullulante di inimmaginabili “orrori neri”) e, come per il naso, ho notato lo stesso soddisfacente livello di pulizia.

In breve, hanno una buona efficacia, un costo contenuto e, rispetto a quelli con tea tree della Beauty Formulas, hanno una reperibilità – almeno per quanto mi riguarda – un pelino meno complessa.

4/5 GUFI

4 Gufi: prezzo più che abbordabile, formulazione accettabile, buona efficacia e reperibilità un po’ meno macchinosa rispetto ai fratellini della Beauty Formulas.

Avete mai provato queste strisce per i punti neri? Aspetto un altro commentino qua sotto ↓ .

Al prossimo post e non mettetevi pressione!

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